Solo un giorno a Siena!
Ecco qui di seguito un itinerario rapido che va dritto all’anima di Siena, per poter cogliere il più possibile l’atmosfera che si respira da queste parti e vedere i monumenti principali.
La città di Siena è divisa in Terzi e Piazza del Campo è il punto in cui idealmente si incontrano i tre colli su cui sorge la città.
L’itinerario del turista puo’ iniziare dal Duomo. Dedicata a Maria Assunta, la chiesa è il simbolo della città, capace d’imporsi con la facciata con l’alternanza bianco-nero.
Al suo interno, il pavimento è decorato con vicende bibliche, come la storia di Mosè o la strage degli innocenti ordinata da Re Erode, a metà tra devozione religiosa e simbolismo alchemico. La navata sinistra vanta poi la Libreria Piccolomini, dedicata a Pio II e con gli affreschi del Pinturicchio.
Meno esteso ma altrettanto spettacolare, il Battistero sfida il Duomo per un posto speciale nel cuore dei cattolici locali, che dal 1325 varcano la soglia per partecipare al rito battesimale.
Se il Duomo è il centro religioso, Piazza del Campo è quello della vita civile. Dal Medioevo, i senesi si riuniscono qui per discutere di politica o per godere del mercato, feste e mostre: la Piazza è anche la sede del Palio, la corsa capace di coinvolgere allo stesso modo locali e visitatori. Pensata per imitare una conchiglia a 9 spicchi, Piazza del Campo offre ristoranti, negozi e fornitori di souvenir. Secondo la tradizione, dopo gli acquisti i turisti devono alzare lo sguardo ed osservare il cielo. Nei dintorni di Piazza del Campo, tre monumenti importanti: la Fonte Gaia, la Sinagoga e la Torre del Mangia.
La Fonte Gaia è la più importante delle fontane cittadine. Nasce nel ’300, parte terminale di un complesso idraulico che comprende una galleria di 30 chilometri: la soddisfazione è tale da decidere il nome. Vanto della fontana sono i bassorilievi del maestro Jacopo della Quercia, che li scolpi tra il 1409 ed il 1419. La Sinagoga nasce nel 1786, simbolo dell’importanza della comunità ebraica e della tolleranza delle autorità. L’esterno semplice e disadorno contrasta con l’interno ricco e decorato, sorta di museo degli Ebrei di Siena, la cui presenza in città risale al Trecento. Tra i reperti in mostra si distingue la Sedia di Elia, i cui versetti intarsiati la indicano come oggetto per il rituale della circoncisione.
Alta e possente, la Torre del Mangia svetta sulla città con i suoi 88 metri d’altezza e la rampa di 400 scalini. Dopo averla percorsa, si è però ricompensati con un panorama che abbraccia l’intero abitato e le vicine colline. Forse anche per questo, la Torre è nominata in racconti e leggende, diffuse in tutta la Toscana.
Una di queste spiega il nome della costruzione con Giovanni di Duccio, primo leggendario custode famoso per l’abitudine di spendere l’intero salario in pranzi da osteria. Da qui il soprannome Mangiaguadagni, poi rimasto alla Torre.
Infine la Cappella di Piazza, dedicata alla Vergine Maria per la fine dell’epidemia di peste del 1352. La struttura ha subito diverse modifiche. I pilastri d’angolo raggiunsero lo stato attuale nel 1376. Le sculture all’intero furono realizzate nel 1382 dal Pizzino (Bartolomeo di Tommé) e Mariano Romanelli. I marmi frontali sono il risultato di un restauro ottocentesco di Enea Becheroni. Infine, nel Quattrocento Antonio Federighi inserì una volta rinascimentale con archi a tutto sesto ed una serie di decorazioni, poste nel coronamento.
Se sei in vacanza a Campo di Carlo, dedica un giorno a fare una visita alla città di Siena. Tornerai nelle nostre campagne con un’esperienza storica, artistica e popolare che non dimenticherai.